giovedì 1 novembre 2012

"Ridi ridi che la mamma ha fatto i gnocchi!"





Cosa vedo nel reparto verdura  nelle ceste dei prodotti locali?? Delle patate rosse!!
e allora?? Idea! Preparo degli gnocchi fatti in casa come faceva mia nonna. 
Bene, acquistate le materie prime mi sono messa subito all'opera!

Ingredienti:
750 g di patate rosse
250 g di farina
sale q.b.

Mettere a bollire le patate, appena pronte schiacciarle su una spianatoia o su un tavolo di legno.
Disporle a fontana ed aggiungere la farina poco per volta.
Amalgamare il tutto e lavorare per pochi minuti.
A questo punto, prendere il panetto ottenuto e ricavarne dei pezzi da poter trasformare in lunghi salsicciotti.
Tagliare e preparare gli gnocchi del formato desiderato. 
Potete utilizzare una forchetta per formare  delle scanalature, oppure una grattuggia dai buchi grossi per ottenere il formato bucherellato. Insomma...a vostro piacere!
Condire con sugo di pomodoro o con pesto. Per i più golosi direi di provare il sugo con la pancetta oppure ai 4 formaggi!

Devo dire che preparare della pasta fatta in casa come questo tipo oltre ad essere molto semplice è anche molto rilassante. Il tempo da dedicare per la preparazione è veramente poco ed è un modo utilissimo di impegnare i bambini. Saranno  contentissimi di potervi dare una mano, anzi una manina! :)


domenica 28 ottobre 2012

Brasato di polpo su polenta

La diminuzione della temperatura  concilia con la preparazione di una buona polenta!
Mi sono proposta però di non preparare il solito piatto ma di provare ad abbinare la buona farina gialla con il pesce.

Ingredienti:
Sugo:
750 gr di polpi di medie dimensioni
3 pomodori
1 bottiglia di vino rosso
olio evo
aglio

Polenta:
250 gr di farina di mais
700 ml di acqua
sale q.b.

Pulire i polpi tagliarli a pezzetti e farli rosolare nell'olio evo e l'aglio. Appena incominciano a diventare scuri aggiungere i pomodori. Girare per pochi minuti e poi versare circa metà della bottiglia di vino rosso, io ho usato un NERO D'AVOLA. Coprire  e cuocere a fuoco basso per circa 40 minuti.
Il sugo dovrà avere un aspetto corposo quindi poco liquido. Nel caso non si riesca a far condensare il liquido aggiungere un cucchiaino di fecola di patate.





Mettere a bollire l'acqua, salarla e a questo punto...girare girare aggiungendo la farina di mais un poco alla volta. Una volta pronta...
Ecco il risultato!


domenica 14 ottobre 2012

Torta di compleanno



Questa può essere un'idea veloce per preparare una torta di compleanno.
Il suggerimento vale soprattutto per le mamme lavoratrici come me che hanno i minuti contati e cercano di accontentare al meglio i propri figli.
La soluzione che suggerisco è semplice da preparare.

Ingredienti:
Un sacchetto di bignè già pronti
per la crema:
500 ml di latte
2 tuorli
100 gr zucchero
1 bustina di vaniglina o buccia di limone grattuggiata
100 gr di farina
glassa:
300 gr cioccolato fondente
100 gr zucchero a velo
150 ml d'acqua.

Preparare la crema pasticciera e lasciarla raffreddare.
Una volta fredda inserire la crema in una siringa da cucina o una saccapoche e iniziare a riempire i bignè.
A questo punto procedere con la preparazione della glassa;
sciogliere lo zucchero a velo nell'acqua e poi aggiungere il cioccolato che si dovrà sciogliere a bagno maria. Una volta pronto lasciatelo intiepidire, guarire i bignè con la glassa tiepida.
La glassa potrà essere scelta del colore che preferite, basterà aggiungere del colorante per dolci alla glassa di zucchero. Sicuramente i bignè tutti colorati saranno di grande effetto!!
Decorare a piacere con codette oppure con tanti smarties colorati.
A questo punto disporre i bignè nella forma desiderata. Io ho cercato di comporre il numero 7 corrispondente al numero di anni di mio figlio.

Buon compleanno!! :)

Consiglio:
se avete pochissimo tempo gli ingredienti sopra elencati potrete trovarli già pronti solo da assemblare.
Esiste la crema pasticciera nel banco frigo del supermercato come anche la glassa al cioccolato.
I tempi di preparazione si ridurranno notevolmente!



martedì 3 luglio 2012

Vacanze…

Le vacanze per me e la mia famiglia iniziavano il 28 giugno di ogni anno. La meta era la Sardegna al paese natio di mio padre.
Il 28 di giugno i miei genitori chiudevano bottega, nel vero senso del termine in quanto avevano delle attività commerciali, e caricavano la mitica Renault 4 con imbarco immediato al porto di Genova. Ad attenderci c’era una nave della flotta Tirrenia.
Io e mio fratello eravamo eccitatissimi, non solo per le vacanze al mare ma soprattutto per le biricchinate che i nostri genitori ci permettevano di fare durante la traversata.
Si viaggiava solo con passaggio ponte, pertanto, appena imbarcati si correva a prendere i migliori posti!
I migliori erano il vano porta bagagli dove sistemavamo i nostri sacchi a pelo cioè il mio e quello di mio fratello. Mentre i miei genitori ne avevano un altro tutto per loro sistemato sul pavimento normalmente nella zona ristoro.
Io sinceramente preferivo sistemarmi nel vano porta valigie o in alternativa dietro qualche poltrona.
Una vola trovato il posto per la notte ci si metteva in coda per il self- service e anche lì era uno spasso!! Per me e mio fratello era una vera festa ed era l’unica occasione che avevamo per cenare fuori. Infatti non si usava come ora andare a mangiare la pizza o cose simili, quindi quella per noi era la sola occasione di cenare al ristorante (era un self-service ma noi facevamo finta di essere al ristorante)!
Dopo molto tempo che eravamo in coda finalmente toccava a noi! La regola era che si prendevano solo due vassoi e dividevamo in  4, è inutile dire che i miei genitori prendevano il vassoio!
Anche se c’erano tante cosine da prendere per noi il menù era fisso: una  pasta al sugo e un’insalata di riso, due cotolette con patatine fritte, pane, una bottiglia d’acqua e una bottiglietta di vino per mio papà. Frutta. Il costo del vassoio era di circa 8.000 lire. Quindi un totale di 16.000 lire. Era carissimo!!!
Possiamo dire che questo era l’unico lusso della vacanza.
Dopo la cena, mio fratello spariva nella sala giochi, io giravo da sola per i diversi ponti della nave, ogni tanto facevo amicizia con altri ragazzini e ragazzine e il più delle volte raggiungevo i miei nella zona bar. Durante queste lunghe traversate ho imparato a giocare a scala 40. Non c'erano intrattenimenti, o chiaccheravi con altri o giocavi a carte o facevi il cruciverba. Basta!
Diciamo che non ho mai avuto l’abitudine ad andare a letto tardi e ciò è stato sempre il mio vantaggio  durante questi viaggi per mettermi nel mio sacco a pelo e dormire immediatamente. Non mi accorgevo neanche del mare mosso forza 8. Una volta è successo! Non mi accorsi di nulla.
Mio fratello invece faceva le ore piccole…e poi l’indomani si addormentava in macchina. Diciamo che  non era una grande compagnia per me in questi momenti!
Arrivati a destinazione, Porto Torres, si scendava dalla nave e ci si dirigeva in direzione della superstrada SS 131 Carlo Felice. Prima però si faceva tappa fissa al bar appena fuori dal paese. A bordo la colazione costava troppo e poi non era buona, così sosteneva mia mamma.
Me lo ricordo ancora! Era un posto anonimo, alla porta c’era una tendina di quelle scacciamosche fatta con fettucce di plastica. Dentro non c'erano clienti.
La nostra consumazione era: 3 cappuccini e 3 brioches, 1 caffè era per mio padre.
Ho sempre creduto che i papà al mattino prendono solo il caffè ma poi crescendo ho capito che non è vero!
Se la traversata era stata buona alle 8,30 eravamo in viaggio verso il sud della regione, circa 4 ore di macchina senza mai fermarsi. Non era consentito fare soste anche perché non esistevano né punti ristoro né piazzole di sosta. Se avevi qualche bisogno te lo tenevi!
A metà mattina se avevamo fame mia mamma prontamente tirava fuori dei toast fatti il giorno prima appositamente per il viaggio, mio fratello si beveva  la fanta, calda ovviamente, ed io non bevevo niente per paura di soffrire l’auto.
Un caldo allucinante pervadeva tutto l’abitacolo della nostra auto,  la Renault 4 aveva dei finestrini stranissimi non con la manovella, si spostavano solo in avanti e indietro, aria ne entrava poca.
Finalmente intravediamo il mare! Ci siamo quasi!
Ancora pochi chilometri, entriamo in paese che a quell’ora è già deserto!
Imbocchiamo la strada di casa, parcheggiamo e scendiamo.
La porta è chiusa!
Mio padre bussa ripetutamente chiamando sua madre: “mamma, mamma…” finalmente sentiamo i giri di chiave ed esce una donnina piccola piccola capelli bianchi raccolti vestita tutta di nero con il fazzoletto nero in testa. Mia nonna Grazietta era del 1902, negli anni 80 aveva già qualche Natale alle spalle, abbraccia suo figlio, mio padre, il più piccolo di 9 figli.
Mio padre in dialetto le dice “mamma hai visto? Anche quest’anno festeggio il mio onomastico qui a casa!” Anche quell’anno il 29 giugno eravamo arrivati nel paese natio di mio padre.
Mio padre si chiama Pietro.





domenica 1 aprile 2012

Coccola al cioccolato

Ingredienti: 150 gr burro, 800 ml di latte, 80 gr farina, 180 gr cioccolato fondente, 150 gr di zucchero
Per la guarnizione: 4 fragole, 4 alchechengi




Portare ad ebollizione il latte. In sciogliere a bagno maria il cioccolato precedentemente tagliato a pezzettini, con il burro e lo zucchero.
Fate fondere a fuoco basso il cioccolato mescolando lentamente. Una volta sciolto il cioccolato aggiungere la farina poco per volta continuando a mescolare.
Inserire il latte e continuando a mescolare portare ad ebollizione per 5 min. Una volta che il composto è ben addensato versalo negli stampini.
Farlo raffreddare a temperatura ambiente e poi servirlo.


Che fine può fare un totano?

Totani ripieni alla ligure: 

Ingredienti per 4 persone 
 4 totani,
 80 gr di parmigiano grattugiato, 
1 uovo, 
prezzemolo, 
aglio, sale, 
olive taggiasche.




  Pulire i totani, tagliare i tentacoli e rosolarli in padella con aglio e olio.
Una volta rosolati togliere dal fuoco ed amalgamarli insieme al prezzemolo, parmigiano grattugiato, le olive a pezzettini e un uovo.
A questo punto servitevi di un cucchiaino, se non avete a disposizione una saccapoche, per imbottire i totani con il ripieno così preparato.
Non abbondare con la farcitura, lasciare almeno 2 cm dal bordo. Chiudere le estremità con uno stuzzicadenti.

Dopo aver farcito i totani farli rosolare bene bene in padella con dell'olio evo e uno spicchio d'aglio in camicia.
Una volta rosolati, aggiungere un po' di pomodoro allungato con dell'acqua.
Si consiglia di non coprire per evitare lacerazioni e fuoriuscita del ripieno!
Una volta pronti si possono tagliare a fettine e servire su specchio di pomodoro.

Con il sugo di cottura potrete condire degli spaghetti.
In questo modo da una preparazione otterrete due ottimi piatti.

Finger Food di totano:


Se vi avanzasse del ripieno preparato per la ricetta precedente potete fare come ho fatto io.
Aggiungere un po' di pane grattugiato fino a raggiungere la consistenza ottimale per creare dei finger food. Fare delle piccole polpette e servirle calde. E' un'ottima idea per un aperitivo improvvisato! 











domenica 25 marzo 2012

Il primo piatto dell'ultimo minuto: Linguine al caviale del centa e tonno

Ammetto che sono un po' scarsina nei primi piatti! Sono un'italiana anomala, non amo particolarmente la pasta, ne posso fare tranquillamente a meno. Sarà per questo che la mia creatività è assopita quando devo  preparare i primi.
allora...che facciamo? Non mangiamo i carboidrati? eh no!
Quindi, con un po' di ispirazione e buona volontà sono riuscita a preparare una cosa veloce, gustosa e anche scenografica!
E' una ricetta semplicissima, basta avere a disposizione delle linguine, del caviale del centa ossia crema di olive taggiasche con capperi e acciughe, tonno sott'olio, io ho usato quello di Carloforte, del pomodoro tagliato a concassè come rifinitura.
Se non avete del caviale del centa, secondo me si potrebbe utilizzare della crema di olive e poi aggiungere dei capperi e acciughe tritati finemente e aggiunti alla pasta. Il sapore sarà più intenso ma sicuramente il piatto riuscirà benissimo ugualmente.
Alla prossima cena le proporrò con del Vermentino della riviera di ponente.











I sugarelli

Un pesce ingiustamente sottovalutato è proprio il sugarello! Appartiene alla famiglia del pesce azzurro e lo troviamo quindi  nel mare Mediterraneo.
E' uno dei pesci più saporiti ed anche uno dei più economici con € 3 (ultime quotazioni di mercato) ne potrete comprare un kg.
Si possono fare fritti, alla griglia oppure in padella.
A me piacciono soprattutto alla griglia ma anche in padella non sono male!
In qualsiasi modo decidiate di prepararli sarà un successone!
Posso consigliare due ricette veloci.

Sugarelli limone e zenzero

Ingredienti:
Sugarelli
scorza di limone
zenzero fresco
pane grattugiato
aglio
rosmarino
olio
sale

Pulire i sugarelli, e inserire in ognuno un pezzo d'aglio e del rosmarino.
Impanarli nel pane grattugiato aromatizzato con la buccia di limone e lo zenzero grattugiato.
Nel frattempo scaldare un po' di olio in una padella con l'aglio, sistemare i sugarelli precedentemente impanati aggiungendo due cucchiai di acqua.
Fare cuocere qualche minuto per parte  senza fare asciugare il liquido di cottura, aggiungere un pizzico di sale.
Se volete si può spolverare con un po' di pepe bianco.

Sugarelli al verde

Ingredienti:
Sugarelli
prezzemolo
aglio
rosmarino
olio
sale
limone
(vino bianco)

Pulire i sugarelli, inserire in ognuno un pezzo d'aglio e del rosmarino.
Scaldare dell'olio nella padella insieme all'aglio, adagiare i sugarelli e due cucchiai di acqua o vino bianco, fare cuocere qualche minuto per parte e all'ultimo spolverare con abbondante prezzemolo.
Salare e spegnere il fuoco. A questo punto spremere sopra ai pesci il limone.



martedì 6 marzo 2012

Acciughe fritte con arancia e mozzarella di bufala


Quando cucino le acciughe mi tornano in mente i giorni dell’infanzia…
Un po’ perché ero secca come un’acciughina e poi per tutte le preparazioni che ne faceva la mia nonna.
Abitavamo al 9° piano di un grattacielo, l’affaccio di quell’appartamento era bellissimo, davanti ad una verde collina con tanti alberi di ciliegio ed una casetta rosa. Io disegnavo sempre quella collina e quella casetta.
Beh, la mia nonna di origini laziali ma vissuta in Campania in quel di Napoli aveva per tradizione tutte le cose più strane che qui al nord potremmo definire delle “terronaggini”.
A me facevano sorridere quelle terronaggini!
A giugno, periodo di acciughe, mia nonna ordinava al pescivendolo Gino una bella cassettina di questo splendido pesce azzurro.
Gino vendeva il pesce direttamente presso i condomini del quartiere, non si fermava ad un angolo di strada, ti portava il pesce fresco direttamente sotto casa.
Gino, arrivava con la sua motoretta ape, di quelle con il cassone, nel cortile del palazzo e incominciava ad urlare “anciueee”
Mia nonna si affacciava dal 9° piano e in risposta urlava: “Giiiinooo”.
Lei metteva ciò che doveva, allora c’era ancora la Lira,  per la cassetta di acciughe chiuso da una molletta per i panni, ed io ammirata guardavo la scena dalla ringhiera del poggiolo, vedevo la molletta con le banconote roteare nel vuoto fino a terra!
Gino, il pescivendolo, ormai sapeva che una volta presa la molletta doveva posizionare la cassetta con le acciughe sull’ascensore, schiacciare il tasto 9 ed era fatta!
Alle volte però con mia nonna, appena arrivava Gino con la sua motoretta, andavamo  giù a vedere ciò che offriva di fresco per quella giornata. Mi piaceva un sacco vedere la contrattazione…e soprattutto, mi piaceva un sacco  la sua bilancia, la Stadera.
Ero innamorata di quella bilancia! Tant’è che me ne sono comprata una, l’ho trovata in un mercatino del’usato!
Tornando alle acciughe…la cassetta acquistata dalla nonna fece questa fine.
Dopo averle accuratamente pulite, le mise a strati intervallati dal sale, ah l’addetto al sale era mio nonno, aveva il compito di comprarne parecchio…non so quanto di preciso, so che era tantissimo. Si mettevano quindi a strati nelle “arbanelle” di vetro con un peso sopra; i pesi non erano altro che grosse pietre di forma cilindrica di colore bianco portate direttamente da Gaeta (forse noi qui in Liguria non avevamo pietre di quella forma?) e che stavano perfettamente all’interno del diametro dell’arbanella.
Questi contenitori venivano poi messi nella vasca da bagno, era l’unico posto disponibile in cui sistemarle, e lì’ ci rimanevano per 40giorni circa.
Ogni volta che dovevamo farci il bagno eravamo costretti ad aspettare mio nonno che tornasse dal lavoro per spostare tutte le arbanelle!!
Sono solo ricordi…

Una sfiziosa ricetta che invito a provare è questa:
Acciughe fresche
Pane grattugiato
Parmigiano grattugiato
Scorza d’arancia
mozzarella di bufala
olive taggiasche denocciolate sott'olio.
Uovo
olio

Pulire ed aprire le acciughe, passarle nel parmigiano, poi passarle nell’uovo e poi nel pan grattato aromatizzato con la scorza d’arancia.
Far scaldare bene l’olio e poi friggere le acciughe.
Una volta fritte, prendere due acciughe, che verranno chiuse a libro, in mezzo mettere un pezzetto di mozzarella di bufala e qualche oliva taggiasca. Fare scaldare 2 minuti nel forno.
Sono buonissime fatte così! 
Potrete decorare e profumare il piatto con della menta.


giovedì 1 marzo 2012

Indovina cosa ti porto per cena?

Devo farmi perdonare per una cena sarda mancata o meglio appena appena assaggiata.

Fregola sarda al ragù di mare

La fregola è una pasta di semola di grano duro simile al cous cous ma più grezza.
La prima volta che la mangiai fu a casa di Norma la cui  mamma era una super cuoca!!
Me la preparò con il sugo di polpo. Ottima!
Oggi anzi, sabato sera la proporrò con un sughetto un po’ più corposo…

Ingredienti:
Fregola
Pomodoro
Olio
Sale
Scorza di limone o zenzero fresco
1 polpo di medie dimensioni
200 g di seppie
200 g di gamberi
1 gallinella.

Ecco alcuni dettagli:
Scaldare un po’ d’olio con aglio ed aggiungere il polpo tagliato a pezzettini, la seppia a listarelle, dei gamberi non sgusciati, la gallinella precedentemente deliscata.
.
Nel frattempo preparare del brodo di pesce che ci servirà poi per cuocere la fregola. Potrete prepararlo con alcuni gusci di gambero e parte della gallinella, aggiungendo anche un po’ di pomodoro.
A questo punto aggiungere  il pomodoro, meglio se fresco, e far consumare leggermente.
Lasciare amalgamare il tutto per pochi minuti e aggiungere un po’ di brodo e quindi la fregola; portare a cottura aggiungendo gradatamente un po’ di brodo.
I tempi di cottura non sono brevi!
Al termine della cottura grattuggiate un po’ di scorza di limone o zenzero e del prezzemolo.
Variante:
Per velocizzare la ricetta la fregola può essere cotta direttamente nel brodo oppure in acqua salata e poi una volta cotta condirla con il sugo preparato come precedentemente dettagliato.

Abbinerei del Vermentino di Gallura.

lunedì 27 febbraio 2012

La frittata è fatta!"

Sabato sfogliando una rivista allegata ad un noto quotidiano,  tra le creme antirughe, qualche consiglio sulla moda primavera estate, il mio sguardo si sofferma su una strana bomboletta. Il suo nome è EGGY.
Non ho colto subito di cosa si trattasse. Pensavo che fosse una rivoluzionaria schiuma per i capelli secchi, una pozione già pronta per arricchire il capello. Mi sono detta :"finalmente qualcuno ha pensato anche al capello secco e alle povere ragazze che vogliono farsi intrugli casalinghi naturali per nutrirlo".
Credo che in molte si ricorderanno quelle " pappette" a base di uovo, miele, olio e qualche goccia di limone che le nostre nonne e mamme, nel mio caso c'era anche l'amica marchigiana che ne sapeva una più del diavolo, ci facevano mettere sulle nostre chiome aride! Potevi starci delle mezz'ore a sciacquare con acqua e aceto ma quella puzza di uovo rimaneva lo stesso!
Le nostre care nonne e mamme una volta asciugato il tutto ti guardavano e ti dicevano:" ohhhh ora si! vedi come sono belli pesanti (i capelli)!!??" Non ho mai avuto il coraggio di metterle di fronte alla realtà, ma i miei capelli erano e sono tutt'ora secchi!
Leggendo attentamente la pagina con  EGGY lo stupore si faceva sempre più grande! Ho scoperto che non si trattava di schiuma rivoluzionaria per capelli crespi! Si trattava di una schiuma subito  pronta per frittate, uova strapazzate crepes e impanature. Si! avete capito bene. Lo slogan è "LA RIVOLUZIONE IN CUCINA". Oibò!
Io sinceramente sono un po' tanto tradizionalista, ringrazio chi ha progettato EGGY, sono sicura che avrà pensato di fare cosa gradita a tutti coloro che non hanno tempo "neanche per cucinare una frittata"troppo presi da questa vita frenetica (accidenti!). In tutta verità le frittate le preferisco fatte a mio modo...un po' come mi aveva insegnato la mia nonna!


sabato 25 febbraio 2012

Centrifugando qua e là!

Da quando ho acquistato la centrifuga in casa mia è un continuo sbucciare, centrifugare, bere... frutta!
Magnifico!
L'entusiasmo della prima settimana si sta protraendo nel tempo, sono riuscita ad andare per ben due volte in un giorno a fare rifornimento di frutta e verdura. Alle volte sono peggio dei bambini!!!
Non esiste ortaggio, verdura o frutta che non venga centrifugato e proposto a chiunque varchi la soglia di casa.
Se ne preparano di ogni...
Centrifuga pomodoro sedano e carota, condita con olio sale e pepe, è un ottimo aperitivo!
Centrifuga arancia, limone, carota e zenzero, buonissima!
Centrifuga kiwi limone banana e zenzero, fresca.
Centrifuga papaia, limone, kiwi, originale.
Centrifuga fragole, limone, banana, super!
Centrifuga lattuga, pomodoro, carota, condita con olio sale e pepe e tabasco, piccante.
Quindi il mio consiglio è...centrifugate!!!

venerdì 24 febbraio 2012

Il Posto Fisso è monotono!

Il posto fisso è monotono! Tutto nasce da questa provocazione....

http://it.wikipedia.org/wiki/Flexicurity
Si sta parlando molto di riforma del lavoro e di flessibilità, sarebbe opportuno approfondire un po'.
In effetti ci dimentichiamo nel nostro quotidiano di far parte di un mercato comune. C'è anche da dire che  non sempre i modelli politici economici e sociali di altri paesi possono essere esportabili nelle diverse realtà!

Chi legge le diverse testate giornalistiche quotidianamente si rende conto che non sempre si argomenta nella maniera ottimale e soprattutto non si trova quella valenza basata sulle leggi economiche, di mercato e sociali, su quei meccanismi che spingono ogni economia verso la crescita non solo produttiva ma soprattutto crescita intesa in termini socio-economici.



mercoledì 1 febbraio 2012

Biscotti all'arancia



Mentre fuori si gela per le temperature siberiane io ho deciso di fare questi biscottini. 
Preparate una pasta frolla con 250 g di farina 1 uovo intero e 1 tuorlo, due cucchiai di fruttosio 75 g di burro morbido, scorza d'arancia grattugiata e 1 cucchiaino di lievito per dolci.
Formare un panetto e metterla in frigo in carta da forno o pellicola per circa 1/2 ora.
Stendere la pasta frolla e formare dei biscotti della forma gradita.
Se lo desiderate potrete guarnire con palline colorate o glassa o codette.
Buona merenda!