domenica 25 marzo 2012

Il primo piatto dell'ultimo minuto: Linguine al caviale del centa e tonno

Ammetto che sono un po' scarsina nei primi piatti! Sono un'italiana anomala, non amo particolarmente la pasta, ne posso fare tranquillamente a meno. Sarà per questo che la mia creatività è assopita quando devo  preparare i primi.
allora...che facciamo? Non mangiamo i carboidrati? eh no!
Quindi, con un po' di ispirazione e buona volontà sono riuscita a preparare una cosa veloce, gustosa e anche scenografica!
E' una ricetta semplicissima, basta avere a disposizione delle linguine, del caviale del centa ossia crema di olive taggiasche con capperi e acciughe, tonno sott'olio, io ho usato quello di Carloforte, del pomodoro tagliato a concassè come rifinitura.
Se non avete del caviale del centa, secondo me si potrebbe utilizzare della crema di olive e poi aggiungere dei capperi e acciughe tritati finemente e aggiunti alla pasta. Il sapore sarà più intenso ma sicuramente il piatto riuscirà benissimo ugualmente.
Alla prossima cena le proporrò con del Vermentino della riviera di ponente.











I sugarelli

Un pesce ingiustamente sottovalutato è proprio il sugarello! Appartiene alla famiglia del pesce azzurro e lo troviamo quindi  nel mare Mediterraneo.
E' uno dei pesci più saporiti ed anche uno dei più economici con € 3 (ultime quotazioni di mercato) ne potrete comprare un kg.
Si possono fare fritti, alla griglia oppure in padella.
A me piacciono soprattutto alla griglia ma anche in padella non sono male!
In qualsiasi modo decidiate di prepararli sarà un successone!
Posso consigliare due ricette veloci.

Sugarelli limone e zenzero

Ingredienti:
Sugarelli
scorza di limone
zenzero fresco
pane grattugiato
aglio
rosmarino
olio
sale

Pulire i sugarelli, e inserire in ognuno un pezzo d'aglio e del rosmarino.
Impanarli nel pane grattugiato aromatizzato con la buccia di limone e lo zenzero grattugiato.
Nel frattempo scaldare un po' di olio in una padella con l'aglio, sistemare i sugarelli precedentemente impanati aggiungendo due cucchiai di acqua.
Fare cuocere qualche minuto per parte  senza fare asciugare il liquido di cottura, aggiungere un pizzico di sale.
Se volete si può spolverare con un po' di pepe bianco.

Sugarelli al verde

Ingredienti:
Sugarelli
prezzemolo
aglio
rosmarino
olio
sale
limone
(vino bianco)

Pulire i sugarelli, inserire in ognuno un pezzo d'aglio e del rosmarino.
Scaldare dell'olio nella padella insieme all'aglio, adagiare i sugarelli e due cucchiai di acqua o vino bianco, fare cuocere qualche minuto per parte e all'ultimo spolverare con abbondante prezzemolo.
Salare e spegnere il fuoco. A questo punto spremere sopra ai pesci il limone.



martedì 6 marzo 2012

Acciughe fritte con arancia e mozzarella di bufala


Quando cucino le acciughe mi tornano in mente i giorni dell’infanzia…
Un po’ perché ero secca come un’acciughina e poi per tutte le preparazioni che ne faceva la mia nonna.
Abitavamo al 9° piano di un grattacielo, l’affaccio di quell’appartamento era bellissimo, davanti ad una verde collina con tanti alberi di ciliegio ed una casetta rosa. Io disegnavo sempre quella collina e quella casetta.
Beh, la mia nonna di origini laziali ma vissuta in Campania in quel di Napoli aveva per tradizione tutte le cose più strane che qui al nord potremmo definire delle “terronaggini”.
A me facevano sorridere quelle terronaggini!
A giugno, periodo di acciughe, mia nonna ordinava al pescivendolo Gino una bella cassettina di questo splendido pesce azzurro.
Gino vendeva il pesce direttamente presso i condomini del quartiere, non si fermava ad un angolo di strada, ti portava il pesce fresco direttamente sotto casa.
Gino, arrivava con la sua motoretta ape, di quelle con il cassone, nel cortile del palazzo e incominciava ad urlare “anciueee”
Mia nonna si affacciava dal 9° piano e in risposta urlava: “Giiiinooo”.
Lei metteva ciò che doveva, allora c’era ancora la Lira,  per la cassetta di acciughe chiuso da una molletta per i panni, ed io ammirata guardavo la scena dalla ringhiera del poggiolo, vedevo la molletta con le banconote roteare nel vuoto fino a terra!
Gino, il pescivendolo, ormai sapeva che una volta presa la molletta doveva posizionare la cassetta con le acciughe sull’ascensore, schiacciare il tasto 9 ed era fatta!
Alle volte però con mia nonna, appena arrivava Gino con la sua motoretta, andavamo  giù a vedere ciò che offriva di fresco per quella giornata. Mi piaceva un sacco vedere la contrattazione…e soprattutto, mi piaceva un sacco  la sua bilancia, la Stadera.
Ero innamorata di quella bilancia! Tant’è che me ne sono comprata una, l’ho trovata in un mercatino del’usato!
Tornando alle acciughe…la cassetta acquistata dalla nonna fece questa fine.
Dopo averle accuratamente pulite, le mise a strati intervallati dal sale, ah l’addetto al sale era mio nonno, aveva il compito di comprarne parecchio…non so quanto di preciso, so che era tantissimo. Si mettevano quindi a strati nelle “arbanelle” di vetro con un peso sopra; i pesi non erano altro che grosse pietre di forma cilindrica di colore bianco portate direttamente da Gaeta (forse noi qui in Liguria non avevamo pietre di quella forma?) e che stavano perfettamente all’interno del diametro dell’arbanella.
Questi contenitori venivano poi messi nella vasca da bagno, era l’unico posto disponibile in cui sistemarle, e lì’ ci rimanevano per 40giorni circa.
Ogni volta che dovevamo farci il bagno eravamo costretti ad aspettare mio nonno che tornasse dal lavoro per spostare tutte le arbanelle!!
Sono solo ricordi…

Una sfiziosa ricetta che invito a provare è questa:
Acciughe fresche
Pane grattugiato
Parmigiano grattugiato
Scorza d’arancia
mozzarella di bufala
olive taggiasche denocciolate sott'olio.
Uovo
olio

Pulire ed aprire le acciughe, passarle nel parmigiano, poi passarle nell’uovo e poi nel pan grattato aromatizzato con la scorza d’arancia.
Far scaldare bene l’olio e poi friggere le acciughe.
Una volta fritte, prendere due acciughe, che verranno chiuse a libro, in mezzo mettere un pezzetto di mozzarella di bufala e qualche oliva taggiasca. Fare scaldare 2 minuti nel forno.
Sono buonissime fatte così! 
Potrete decorare e profumare il piatto con della menta.


giovedì 1 marzo 2012

Indovina cosa ti porto per cena?

Devo farmi perdonare per una cena sarda mancata o meglio appena appena assaggiata.

Fregola sarda al ragù di mare

La fregola è una pasta di semola di grano duro simile al cous cous ma più grezza.
La prima volta che la mangiai fu a casa di Norma la cui  mamma era una super cuoca!!
Me la preparò con il sugo di polpo. Ottima!
Oggi anzi, sabato sera la proporrò con un sughetto un po’ più corposo…

Ingredienti:
Fregola
Pomodoro
Olio
Sale
Scorza di limone o zenzero fresco
1 polpo di medie dimensioni
200 g di seppie
200 g di gamberi
1 gallinella.

Ecco alcuni dettagli:
Scaldare un po’ d’olio con aglio ed aggiungere il polpo tagliato a pezzettini, la seppia a listarelle, dei gamberi non sgusciati, la gallinella precedentemente deliscata.
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Nel frattempo preparare del brodo di pesce che ci servirà poi per cuocere la fregola. Potrete prepararlo con alcuni gusci di gambero e parte della gallinella, aggiungendo anche un po’ di pomodoro.
A questo punto aggiungere  il pomodoro, meglio se fresco, e far consumare leggermente.
Lasciare amalgamare il tutto per pochi minuti e aggiungere un po’ di brodo e quindi la fregola; portare a cottura aggiungendo gradatamente un po’ di brodo.
I tempi di cottura non sono brevi!
Al termine della cottura grattuggiate un po’ di scorza di limone o zenzero e del prezzemolo.
Variante:
Per velocizzare la ricetta la fregola può essere cotta direttamente nel brodo oppure in acqua salata e poi una volta cotta condirla con il sugo preparato come precedentemente dettagliato.

Abbinerei del Vermentino di Gallura.